giovedì 20 novembre 2014

Inaugurazione

Oggi ho finalmente messo in uso la coppetta di rame che ho preso a Glastonbury, una delle due cose che proprio non ho potuto non prendere nei negozietti "magici".
Sono fermamente convinta che questo viaggio sia stata una svolta, una pietra miliare. Da troppo la mia pratica si era attestata su un tranquillo immobilismo, una stagnazione tale da anticipare di poco la putredine.
Ritengo che la cosa non sia passata inosservata nelle "alte sfere".
Potrei addurre mille scuse, tante difficoltà quotidiane, i problemi in famiglia, l'ansia da lavoro, il fatto che mi sentissi molto sola dopo aver potuto condividere il mio percorso con persone umanamente e spiritualmente care... tutto giusto, ma la verità è che la pratica, quella vera, richiede impegno, abnegazione, studio ed io sono pigra.
A volte rimpiango la mia infanzia cattolica, era tutto così facile, si andava a messa la domenica mattina, sempre di corsa perché si cercava di strappare quei cinque minuti di sonno in più, e l'anno che volevi essere virtuosa (o che ti toccava la comunione) ti sorbivi un'ora di catechismo la settimana.
Vero, due ore la settimana perse e qualche preghierina sparpagliata sono una quota notevole di tempo se spalmate su tutta una vita, ma pur sempre poco rispetto a quello che mi aspetto da me ora. E poi, vuoi mettere? Nessuno si aspettava ricerche, meditazioni, letture infinite, affannosi inseguimenti di quelle poche persone serie che si riesce miracolosamente a raccattare... All'epoca dovevo solo essere buona ed educata, fare quello che mi veniva detto e fingere graziosamente di aver compreso di cosa si stava parlando. Così facile... Ma non ci sono mai riuscita.
Ci ho provato, davvero, a farmi guidare da brava pecorella del gregge, ma continuavo a fare troppe domande, a cercare di più. Ho cominciato a rendermi conto che le cose non erano proprio come mi venivano presentate quando feci la prima comunione: Ero pronta, avevo preso sul serio il mio primo incontro col divino. Quando tornai al mio posto, dopo aver preso l'ostia, mi raccolsi in preghiera e meditazione affinché il corpo di Cristo allignasse dentro di me. Sfortunatamente ero in fondo alla fila dei ragazzini quel giorno, così, mi strapparono immediatamente alla mia piccola trance, perché "stavo facendo perdere tempo agli altri, c'erano da fare le foto!"
Dopo tutto, forse era troppo facile per me! O forse no!
In età prescolare mia madre mi disse che Dio guarda benevolo verso i cuori puri dei bambini e che le loro preghiere, se non sono dettate da egoismo, vengono spesso esaudite. Così, accoratamente, con forza, pregavo:" signore fammi diventare una strega, ti prego, fammi diventare una strega!"
All'epoca era perché mi piaceva tanto il personaggio di Nocciola, sì, quella di topolino... Ma chi può dirlo, forse inconsciamente già sapevo, o forse tutta la mia vita pagana è, in realtà, la realizzazione della preghiera di una bimba cattolica!
Sia come sia, mi ritrovo con una ciotola da offerte nuova (rame, istoriata con triskel, deliziosa), che si è praticamente bevuta il pinot nero che ho versato come libagione ed un busto delle Morrigan che reclama a gran voce la mia attenzione.
Gli studi sono ripresi...
Forse è vero che bisogna fare molta attenzione a ciò che si desidera, soprattutto se lo si fa nella casa di un Dio!

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